Catania, 25 dic. - Una città tutt’altro che vivibile, che ogni anno si attesta agli ultimi posti delle classifiche di vivibilità. È Catania, che alle velleità di metropoli contrappone una realtà ben diversa. Tanti i settori in cui la città è arenata da anni, senza che vi sia, almeno ad oggi, uno spiraglio di ripresa. L’ambiente, la mobilità, il verde e i rifiuti sono solo alcuni aspetti che denotano ritardi, spesso eclatanti, rispetto ad altre città.
Cartina al tornasole di questo stato di cose potrebbe essere considerata l’Amt, l’azienda municipale dei trasporti, la cui gestione e le cui sorti corrono parallele a quelle del Comune. L’azienda, infatti, soffre di un’immobilità e di oggettive difficoltà economiche: il debito complessivo che rasenterebbe i 100 milioni di euro, infatti, la rendono inefficiente, così come la mancanza di un serio piano industriale, nonché l’assenza di un piano di traffico urbano e di mobilità.
“Da alcuni mesi si è insediato il nuovo Cda - afferma Francesco Montemagno, capo gruppo del Pd in Comune - che, sino ad oggi, non ha prodotto neanche una bozza di piano industriale per affrontare, energicamente, le criticità dell’azienda che, in queste condizioni, è prossima al fallimento”. Di altra opinione, invece, Francesco Navarria, presidente della commissione consiliare sulle aziende partecipate, secondo cui se è vero che “Abbiamo ereditato una situazione disastrosa - spiega - è anche vero che il nuovo direttore e tutto il nuovo Cda stanno lavorando verso un risanamento dell’azienda: ad esempio a breve, attraverso i fondi europei, si potrebbe aprire la rimessa di Pantano D’Arci”.
In ogni caso, risanata o no, l’azienda presenta un parco auto non certo ecologico: su 400 mezzi solo 66 sono a metano, mentre quelli a biodiesel rimangono fermi in garage (così come i mezzi elettrici della Nettezza Urbana) e, nonostante l’assessore all’Ambiente del Comune, Domenico Mignemi, assicuri che “Abbiamo in cantiere vari progetti, ad esempio abbiamo fornito all’Amt autobus a metano, e presto ne compreremo degli altri”, fino ad oggi questi non sembrano aver sortito effetti sulla qualità dell’aria, né basterebbero a risolvere i problemi generali legati al traffico.
“L’amministrazione - scrive Montemagno in un’interrogazione al Sindaco - non è stata capace di adottare iniziative che consentano di alleggerire il centro storico ed evitare che centinaia di mezzi privati invadano le arterie cittadine bloccando i mezzi pubblici”.
Fonte: Il Quotidiano di Sicilia
09 gennaio 2010
AMT - solo 66 mezzi su 400 a Metano. A Catania il Servizio Pubblico non funziona.
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1 commento:
E noi studenti, che non abbiamo altri mezzi, intanto dobbiamo andare a piedi o rassegnarci a essere sempre in ritardo a lezione. A Milano con 17 euro al mese uno studente ha un servizio buono, qui a Catania con 25 euro al mese dobbiamo andare a piedi perchè non ci sono corse sufficienti!
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