18 marzo 2010

Abbattimento del Ponte del Tondo Gioieni: RISCHIO CAOS


Via il Ponte, attenzione al Traffico.

“Abbattere il ponte del Tondo Gioieni è un rischio troppo alto e la mancanza del sottopasso di via Grassi rende alterati tutti gli studi sull’impatto del traffico”. E’ l’allarme del gruppo del PD della Terza Municipalità con il capogruppo Francesco Marano e i consiglieri Liborio Benedetto, Salvo Campisi, Grazia Cantarella, Emiliano Luca.

“Si parla dell’eliminazione del ponte – spiega Marano – con colpevole superficialità. Gli studi di fattibilità che accompagnano il progetto riguardano il flusso consueto di 60mila auto che transiterebbero sulla mega rotonda e sui due sottopassaggi, quello di viale Fleming per il flusso che arriva da Misterbianco e quello di via Grassi-via Caronda per il flusso che arriva da Ognina. Il loro attraversamento permetterebbe il passaggio delle auto verso via Etnea alta senza ingolfare la rotonda stessa. Il problema è che, rispetto ai progetti originari, il sottopasso di via Grassi-Caronda pare sia stato eliminato e non sarà realizzato. Gli studi effettuati, quindi, sono assolutamente oggi inattendibili”.

“Non siamo affezionati romanticamente al ponte – continua Marano – ma siamo molto preoccupati delle conseguenze sul traffico. Non vorremmo che questo progetto sia visto dall’amministrazione comunale come un mezzo per fare propaganda (come fu per il ponte di Ognina) senza pensare ai disagi per i cittadini. Le rotonde sono utili solo se ben congegnate. In questo caso si passerebbe da un flusso enorme di auto spalmato su due livelli (ponte e strada) ad un flusso su un solo livello (rotonda). Ecco perché entrambi i sottopassi non sono optional ma sono fondamentali”.

“Il calvario che hanno scontato i cittadini per i lunghi lavori di viale Fleming, posticipati per mesi e mesi, non ci conforta su il Comune potrebbe affrontare il lavoro sul ponte. Chiediamo – concludono Marano, Benedetto, Campisi, Cantarella e Luca – che prima di compiere un abbattimento irrecuperabile venga fatto un nuovo studio con le nuove condizioni e che si esamini in modo ‘laico’ la vicenda. Non si deve abbattere necessariamente il ponte solo per motivi di sicurezza e peraltro, se il problema è quello, la struttura si può tranquillamente consolidare. Senza una seria valutazione sul traffico rischiamo il caos veicolare”.

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