Il 24 aprile il Preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere prof. Nunzio Famoso, in un incontro informale promosso dal Magnifico Rettore prof. Antonino Recca, è stato messo al corrente che la Facoltà sarebbe stata chiusa per favorire la nascita di un quarto polo universitario siciliano. In particolare, una nuova Facoltà di Lingue vedrebbe la luce a Ragusa, dove oggi si trova la sede decentrata della Facoltà, nel quadro di non ben specificate “misure per il potenziamento del sistema universitario siciliano”.
Mercoledì 28 il Consiglio di Facoltà, alla luce di queste frammentarie notizie, ha elaborato un documento col quale respinge ogni ipotesi di dismissione, benché alla Facoltà non sia ad oggi ancora giunta nessuna comunicazione ufficiale.
Il ventilato accordo prevedrebbe l’apertura, per l’anno accademico 2010/11, dei corsi già programmati a Catania anche a Ragusa, che poi dall’anno accademico successivo, e con la chiusura della sede di Catania prevista per il 2011, diventerebbe unica Facoltà di Lingue della Sicilia. Ragusa godrebbe di una deroga nell’applicazione del DM 270, quindi non ci sarebbe l’inserimento dei numeri chiusi e soprattutto non ci sarebbe l’obbligo di avere il numero minimo di docenti di ruolo previsti dal decreto, per giunta in una sede oggi inadeguata ad accogliere migliaia di potenziali iscritti.
La cosa più grave è che il Magnifico Rettore, per motivi non meglio precisati ma quasi sicuramente di natura politica, si sarebbe impegnato a garantire al nascente quarto polo l’esclusiva su Lingue, garantendo la non apertura di corsi analoghi e quindi chiudendo di fatto le porte all’esistenza di una Facoltà di Lingue a Catania, oggi e nel futuro. L’unica Facoltà di Lingue siciliana verrebbe poi messa nelle mani di un Consorzio che in passato si è dimostrato inadempiente nei confronti dell’Ateneo catanese, costringendo a suo tempo il Magnifico Rettore a manifestare la volontà di sciogliere la convenzione vigente poiché non rispettata.
La Facoltà di Lingue e Letterature straniere nasce a Catania nel 1999, prima Facoltà di Lingue in Sicilia e terza nel sud Italia, e fin da subito ha raccolto un grandissimo successo tra gli studenti, rendendola in pochissimi anni elemento imprescindibile della città e del territorio. Nello stesso adeguamento dei corsi di laurea al DM 270 la Facoltà si è mossa tempestivamente, ottenendo parere favorevole dal CUN (Consiglio Universitario Nazionale) ed è quindi perfettamente in regola sotto qualunque punto di vista.
Ma non c’è solo l’ambito puramente accademico. La Facoltà è diventata, negli anni, un punto di riferimento per la società civile catanese e siciliana, patrocinando e promuovendo una lunghissima serie di iniziative sociali e culturali, divenendo un luogo aperto al confronto democratico e al dibattito.
Il destino degli studenti, allo stato, non è chiaro. Da un lato il Magnifico Rettore avrebbe dichiarato che tutti gli studenti avrebbero comunque diritto a completare i corsi a Catania ad esaurimento, come “ospiti” della Facoltà di Lettere e Filosofia, senza esprimersi però su modi e costi di questa soluzione forzata. Dall’altra, però, lo stesso Sen. Mauro, presidente del Consorzio Universitario Ibleo, non sa dare risposte reali alla domanda su cosa sarà degli studenti e del loro futuro nell’Università. Ma se anche il Rettore avesse ragione, come farebbe un’altra Facoltà a seguire il percorso di studi degli studenti? Chi garantirebbe la qualità dell’offerta formativa? Cosa sarebbe del personale tecnico-amministrativo, per larghissima parte precario? E dei docenti a contratto?
CHIEDIAMO UNA COSA SOLA:
che la Facoltà di Lingue e letterature straniere rimanga a Catania, al Monastero dei Benedettini. Non ci opponiamo alla creazione di un quarto polo universitario, purché questo non significhi penalizzare migliaia di studenti che devono ancora completare gli studi e moltissimi altri che a questa Facoltà vorrebbero accedere nei prossimi anni. A questo scopo riteniamo inaccettabile che il Magnifico Rettore non si sia ancora espresso pubblicamente, se non davanti ad un cappuccino, rispetto a questo scempio, e che la Facoltà di Lingue e letterature straniere diventi merce di scambio per oscuri giochi di potere sotto lo slogan di “UN’UNIVERSITA’ LIBERA ED ECCELLENTE”, anzi pretendiamo che faccia al più presto chiarezza dinanzi alla Facoltà, studenti, docenti, preside e personale tecnico-amministrativo e all’interno della comunità accademica catanese.”.
A nome di tutti gli studenti della Facoltà di Lingue e letterature straniere
I rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Facoltà
Enrico Agosta
Glenda Caruso
Michela Conte
Agatino Giuffrida
Giampiero Gobbi
Michele Grasso
Andrea Rizzo
Dario Sidoti
Sottoscrivono il documento i rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico Giovanni Coppolino e Nunzio Rinzivillo
Mercoledì 28 il Consiglio di Facoltà, alla luce di queste frammentarie notizie, ha elaborato un documento col quale respinge ogni ipotesi di dismissione, benché alla Facoltà non sia ad oggi ancora giunta nessuna comunicazione ufficiale.
Il ventilato accordo prevedrebbe l’apertura, per l’anno accademico 2010/11, dei corsi già programmati a Catania anche a Ragusa, che poi dall’anno accademico successivo, e con la chiusura della sede di Catania prevista per il 2011, diventerebbe unica Facoltà di Lingue della Sicilia. Ragusa godrebbe di una deroga nell’applicazione del DM 270, quindi non ci sarebbe l’inserimento dei numeri chiusi e soprattutto non ci sarebbe l’obbligo di avere il numero minimo di docenti di ruolo previsti dal decreto, per giunta in una sede oggi inadeguata ad accogliere migliaia di potenziali iscritti.
La cosa più grave è che il Magnifico Rettore, per motivi non meglio precisati ma quasi sicuramente di natura politica, si sarebbe impegnato a garantire al nascente quarto polo l’esclusiva su Lingue, garantendo la non apertura di corsi analoghi e quindi chiudendo di fatto le porte all’esistenza di una Facoltà di Lingue a Catania, oggi e nel futuro. L’unica Facoltà di Lingue siciliana verrebbe poi messa nelle mani di un Consorzio che in passato si è dimostrato inadempiente nei confronti dell’Ateneo catanese, costringendo a suo tempo il Magnifico Rettore a manifestare la volontà di sciogliere la convenzione vigente poiché non rispettata.
La Facoltà di Lingue e Letterature straniere nasce a Catania nel 1999, prima Facoltà di Lingue in Sicilia e terza nel sud Italia, e fin da subito ha raccolto un grandissimo successo tra gli studenti, rendendola in pochissimi anni elemento imprescindibile della città e del territorio. Nello stesso adeguamento dei corsi di laurea al DM 270 la Facoltà si è mossa tempestivamente, ottenendo parere favorevole dal CUN (Consiglio Universitario Nazionale) ed è quindi perfettamente in regola sotto qualunque punto di vista.
Ma non c’è solo l’ambito puramente accademico. La Facoltà è diventata, negli anni, un punto di riferimento per la società civile catanese e siciliana, patrocinando e promuovendo una lunghissima serie di iniziative sociali e culturali, divenendo un luogo aperto al confronto democratico e al dibattito.
Il destino degli studenti, allo stato, non è chiaro. Da un lato il Magnifico Rettore avrebbe dichiarato che tutti gli studenti avrebbero comunque diritto a completare i corsi a Catania ad esaurimento, come “ospiti” della Facoltà di Lettere e Filosofia, senza esprimersi però su modi e costi di questa soluzione forzata. Dall’altra, però, lo stesso Sen. Mauro, presidente del Consorzio Universitario Ibleo, non sa dare risposte reali alla domanda su cosa sarà degli studenti e del loro futuro nell’Università. Ma se anche il Rettore avesse ragione, come farebbe un’altra Facoltà a seguire il percorso di studi degli studenti? Chi garantirebbe la qualità dell’offerta formativa? Cosa sarebbe del personale tecnico-amministrativo, per larghissima parte precario? E dei docenti a contratto?
CHIEDIAMO UNA COSA SOLA:
che la Facoltà di Lingue e letterature straniere rimanga a Catania, al Monastero dei Benedettini. Non ci opponiamo alla creazione di un quarto polo universitario, purché questo non significhi penalizzare migliaia di studenti che devono ancora completare gli studi e moltissimi altri che a questa Facoltà vorrebbero accedere nei prossimi anni. A questo scopo riteniamo inaccettabile che il Magnifico Rettore non si sia ancora espresso pubblicamente, se non davanti ad un cappuccino, rispetto a questo scempio, e che la Facoltà di Lingue e letterature straniere diventi merce di scambio per oscuri giochi di potere sotto lo slogan di “UN’UNIVERSITA’ LIBERA ED ECCELLENTE”, anzi pretendiamo che faccia al più presto chiarezza dinanzi alla Facoltà, studenti, docenti, preside e personale tecnico-amministrativo e all’interno della comunità accademica catanese.”.
A nome di tutti gli studenti della Facoltà di Lingue e letterature straniere
I rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Facoltà
Enrico Agosta
Glenda Caruso
Michela Conte
Agatino Giuffrida
Giampiero Gobbi
Michele Grasso
Andrea Rizzo
Dario Sidoti
Sottoscrivono il documento i rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico Giovanni Coppolino e Nunzio Rinzivillo
Nessun commento:
Posta un commento