26 maggio 2010

PM: "ALLARME PEDOFILIA IN FAMIGLIA"

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"È statisticamente dimostrato: i maggiori casi di violenze che restano sommersi, come gli abusi sessuali e i maltrattamenti, avvengono in famiglia ed è difficile farli emergere: occorre fare 'rete' per farli venire alla luce" ha affermato il procuratore aggiunto di Catania, Marisa Scavo, che da diversi decenni si occupa di questi tipi di reati e che ha coordinato l'inchiesta sul nonno che, nella provincia etnea, avrebbe violentato tre nipotine minorenni riprendendo gli abusi con il suo cellulare.

"In casi come questi - spiega il magistrato - è difficile che la vittima si ribelli, perchè non pensa che un familiare che le vuole bene possa farle del male, o perchè non vuole fare del male lei con la sua denuncia a una persona alla quale, nonostante tutto, vuole bene, o ancora ha paura della reazione della famiglia".

Il procuratore aggiunto si dice però "ottimista", perchè, spiega, i dati sembrano essere in controtendenza visto che "c'è una sensibilità collettiva che si sta risvegliando. Un aiuto - sottolinea il magistrato - potrebbe venire dai centri di ascolto per i quali da tempo mi batto affinchè vengano realizzati nelle scuole, con psicologhe specializzate e personale professionale qualificato. Sarebbe - osserva - un modo per fare emergere il sommerso, facendo partecipare alla rete, però, non soltanto i ragazzi e le ragazze ma anche i loro familiari".


fonte: lasiciliaweb.it

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