30 giugno 2010

Catania: Comune in crisi pagò gli affitti al procuratore D'Agata.

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Il Gup di Messina ha rinviato a giudizio per falso e abuso d'ufficio l'ex ragioniere generale del Comune di Catania Francesco Bruno per il pagamento di somme di denaro alla moglie e alle cognate del procuratore capo del capoluogo etneo, Vincenzo D'Agata, da parte dell'Ente, che da tempo non versava loro i soldi per l'affitto di alcuni immobili.

L'episodio è emerso dall'inchiesta sul buco in bilancio al Comune durante intercettazioni telefoniche a Bruno disposte con il visto del capo della Procura etnea, che ha subito disposto la trasmissione di atti relativi a Messina "per evitare che nella vicenda rimanessero zone d'ombra".

Il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo di D'Agata ma il Gip ha disposto altri accertamenti. Il procuratore di Catania ha scelto il ricorso al rito immediato "per fare chiarezza velocemente, pubblicamente e definitivamente".

"In un periodo in cui personaggi eccellenti fanno di tutto per non farsi processare - ha spiegato D'Agata - mi sembra il minimo che un magistrato faccia di tutto per farsi processare per ottenere giustizia".

Secondo la ricostruzione della difesa, da Roma furono inviati al Comune di Catania, in crisi economica, dei fondi, non vincolati nella destinazione, per fare fronte all'emergenze affitti dei locali per uso giudiziale. Il procuratore avrebbe quindi preso contatti con Bruno per "evitare l'aggressione" dei fondi.

Tra i pagamenti effettuati dal Comune anche quelli dei locali affittati da familiari del magistrato che sarebbero stati sbloccati anche a fronte "della rinuncia di una parte consistente del credito". Ma, secondo l'accusa, Bruno per potere disporre il pagamento avrebbe dichiarato il falso, sostenendo che la destinazione dei locali era per uso giudiziale.


Fonte: lasicilia.it

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