Ha ribadito la confessione resa a polizia e ai magistrati dopo essersi costituito anche davanti al Gip Maria Paolo Cosentino durante l'interrogatorio per la convalida del suo arresto, che si è svolto in carcere questa mattina.
Andrea Rizzotti, 54 anni, custode comunale della chiesa di San Nicolò La Rena, ha ammesso di avere sparato, due giorni fa davanti l'ex monastero dei benedettini, a Maurizio Gravino che, a suo dire, da tempo lo vessava e lo minacciava, e di avere ferito con un colpo di pistola vagante la studentessa universitaria Laura Salafia, 34 anni.
Assistito dell'avvocato Giorgio Antoci, Rizzotti ha fatto mettere a verbale di "sentirsi prostrato" per la studentessa. Ha ribadito di "essere padre di figli" e di "essere distrutto" per ciò che è accaduto a Laura Salafia. Poi ha dato la sua versione di dinamica e movente dell'accaduto, confermando quanto aveva già detto a funzionari della Squadra mobile della Questura e al sostituto procuratore della Dda Pasquale Pacifico.
A suo dire, Gravino lo vessava giornalmente, minacciandolo. Lo irrideva perché aveva una relazione con una nipote del custode comunale mostrandogli le "corna". Temeva anche per la sua vita e per questo Rizzotti, ha ribadito al Gip, si sarebbe procurato illegalmente una pistola per difendersi. La decisione del Gip Cosentino è attesa per lunedì prossimo.
1 commento:
la giustificazione non giustifica per nulla il gesto..... se proprio non poteva farne a meno.... poteva "saldare il conto" altrove ... in ore solitarie.... o meglio ancora poteva denunciare alle autorità.... prima di agire bisogna collegare bene il cervello....
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