La polizia ha arrestato l'uomo che ieri ha sparato tra la folla davanti a una delle sedi dell'università di Catania, in piazza Dante, ferendo accidentalmente una studentessa di 34 anni, Laura Salafia, le cui gravi condizioni sono stazionarie. Si tratta di Andrea Rizzotti, 56 anni, incensurato: dipendente comunale che lavora anche in un'area di servizio vicino alla piazza della sparatoria, l'uomo avrebbe confessato; e non ci sarebbe un agguato mafioso alla base del gesto, come ipotizzato all'inizio delle indagini, ma un conto personale da regolare con il quarantenne Maurizio Gravino, vero obiettivo dei colpi di pistola, anche lui rimasto gravemente ferito. Rizzotti avrebbe ammesso le sue responsabilità ma avrebbe detto di avere agito per legittima difesa e perché stanco degli insulti subiti quotidianamente da Gravino, presunto mafioso.
Secondo la ricostruzione dell'arrestato, Gravino che aveva avuto una relazione con una sua parente passava tutti i giorni davanti al distributore di carburanti insultandolo sempre allo stesso modo: mostrandogli il mignolo e l'indice a mo' di corna. Ieri l'episodio si sarebbe ripetuto. Rizzotti al culmine dell'ennesima lite avrebbe visto Gravino estrarre una pistola e avrebbe sparato diversi colpi perché provocato e infuriato. L'uomo si era nascosto in una sua villetta a Ippocampo di mare, un villaggio marinaro alla periferia sud di Catania, ma saputo che la polizia era stata a casa sua per delle perquisizioni ha deciso di costituirsi, consegnandosi alla squadra mobile. I suoi vestiti sono stati trovati lavati per evitare di trovare tracce della sparatoria. Alla sua identificazione la squadra mobile è arrivata grazie alle testimonianze raccolte, alla visione delle immagini di telecamere di sicurezza di esercizi della zona, ma soprattutto a indagini tradizionali con numerosi interrogatori. L'arresto è stato eseguito dalla squadra mobile della questura coordinata dalla Dda della Procura di Catania.
NOTTE DI INDAGINI - "La dinamica e la ricostruzione fatta dalla polizia e dallo stesso indagato portano a escludere il movente di mafia nella sparatoria di ieri a piazza Dante", ha affermato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Pasquale Pacifico, titolare dell'inchiesta. "Tutto lascia fare pensare - spiega il pm - che dietro alla sparatoria ci siano forti rancori e contrasti personali durati nel tempo". Non hanno dubbi neppure alla squadra mobile della questura da dove si conferma "l'estraneità della mafia nella tragica vicenda". L'ipotesi dell'agguato era stata fatta da magistrati per la personalità di Maurizio Gravino, ritenuto elemento vicino al clan Zuccaro, una delle frange maggiormente attive della cosca Santapaola. Un figlio di Andrea Rizzotti, Francesco, è stato arrestato in passato nell'ambito dell'operazione antimafia Revenge. Ma il padre, secondo gli investigatori, è un "incensurato estraneo a ambienti criminali". Gli investigatori hanno interrogato diversi testimoni presenti in piazza Dante durante la sparatoria per ricostruire la dinamica dell'accaduto. La polizia ha anche visionato le registrazioni effettuate da alcune telecamere di sicurezza di diversi esercizi commerciali della zona che sono state sequestrate subito dopo l'agguato.
COME STA LAURA - Intanto la studentessa ferita, originaria di Sortino, è sempre ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi con la prognosi riservata. Ha lesioni importanti alla seconda e alla terza vertebra cervicale. Laura, prossima alla laurea, aveva finito di sostenere l'esame di spagnolo, ottenendo il voto massimo: 30 e lode. Era uscita dalla facoltà con un'amica quando è stata centrata accidentalmente da un proiettile al collo. Uno dei cinque proiettili sparati, tra la gente, per colpire Gravino, ricoverato nell'ospedale Vittorio Emanuele con la prognosi riservata, anche lui in condizioni stazionarie.Il fidanzato della Salafia, Antonio Guarino, ha commentato così l'arresto del colpevole: "E' una notizia bellissima. Ha anche confessato? Allora il processo non lo devono fare in un'aula del Palazzo di giustizia ma in piazza e i giurati devono essere giovani studenti universitari....".In serata movimenti civili e partiti hanno dato vita in serata a un affollato presidio e a una fiaccolata in piazza Dante. Ha aderito anche il Partito Democratico per "dire no a una città far West come fu negli anni Ottanta".
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