Resta sequestrato il costruendo posteggio multipiani di piazza Europa a Catania, al quale sono stati posti i sigilli nell'ambito del processo sulla realizzazione di parcheggi in project financing appaltati dal Comune del capoluogo etneo.
È l'esito delle decisione della terza sezione penale del Tribunale di Catania che ha rinviato ogni valutazione alla prossima udienza del 19 ottobre.
Il pm Francesco Puleio, nell'udienza precedente, aveva sottolineato l'impossibilità per i giudici di decidere sul dissequestro senza entrare così direttamente nel merito del processo. La restituzione dell'immobile era stata sollecitata dall'avvocatura del Comune di Catania. Nella prossima udienza il processo potrebbe andare a sentenza.
Nel procedimento per abuso d'ufficio sono imputati l'ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, la cui posizione, che era stata stralciata per motivi di salute, è stata riunificata al processo principale su richiesta dei suoi legali.
Con lui sono imputati anche l'ex direttore dell'Ufficio speciale per l'emergenza traffico Tuccio D'Urso, tre componenti della commissione di valutazione e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.
È l'esito delle decisione della terza sezione penale del Tribunale di Catania che ha rinviato ogni valutazione alla prossima udienza del 19 ottobre.
Il pm Francesco Puleio, nell'udienza precedente, aveva sottolineato l'impossibilità per i giudici di decidere sul dissequestro senza entrare così direttamente nel merito del processo. La restituzione dell'immobile era stata sollecitata dall'avvocatura del Comune di Catania. Nella prossima udienza il processo potrebbe andare a sentenza.
Nel procedimento per abuso d'ufficio sono imputati l'ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, la cui posizione, che era stata stralciata per motivi di salute, è stata riunificata al processo principale su richiesta dei suoi legali.
Con lui sono imputati anche l'ex direttore dell'Ufficio speciale per l'emergenza traffico Tuccio D'Urso, tre componenti della commissione di valutazione e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.
1 commento:
l’antitrust ha emanato un provvedimento che spiega che le varianti al parcheggio di piazza europa erano significative e che il confronto concorrenziale è stato artificiosamente limitato.
riporto il testo del provvedimento che è disponibile sul sito dell’antitrust nel bollettino ufficale n. 47 del 2010, datato 20 dicembre 2010.
Ecco cosa dice l’antitrust:
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’ambito dei compiti ad essa assegnati dall’articolo 22 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, intende presentare – ad esito dell’adunanza del 15 settembre 2010 – alcune osservazioni in merito alle delibere assunte da codesta Amministrazione comunale relative alla gara per l’appalto del parcheggio di piazza Europa a Catania.
In particolare, l’Autorità ritiene opportuno segnalare a codesta Amministrazione che, a prescindere dalle questioni penali ed amministrative sollevate dalla vicenda in esame, una variante del progetto di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, così significativa come quella apportata all’appalto nel caso di specie, relativa alla costruzione anche di un centro commerciale e successiva all’aggiudicazione della gara per la realizzazione del progetto originario, appare suscettibile dilimitare artificiosamente il confronto concorrenziale.
Infatti, a fronte del progetto originario di realizzazione di un parcheggio sotterraneo hanno partecipato alla gara unicamente le società che hanno ritenuto profittevole, per il loro profilo imprenditoriale, la realizzazione di una simile opera. Tuttavia, la successiva modifica, che ha previsto la realizzazione di un centro commerciale oltre alla costruzione del parcheggio, avrebbe
potuto rendere appetibile anche ad altre società la partecipazione alla gara d’appalto. Dette società sono state in tal modo escluse dalla partecipazione ad un appalto per cui avrebbero avuto interesse,
ampliando il novero delle imprese che avrebbero potuto presentare un’offerta per l’aggiudicazione dell’appalto in questione, con eventuale vantaggio economico anche per l’Amministrazione
appaltante.
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