16 luglio 2010

SCANDALO-APPALTI: ECCO COME SI TRUCCANO A CATANIA




Numeri di protocollo lasciati in bianco, con la dicitura 'riservato al direttore',
in modo da potere inserire successivamente le domande di partecipazioni, e gara disegnate su 'misura' nei confronti di un solo e possibile vincitore, gettoni di presenza 'fuori mercato' per i componenti le commissioni. Sono alcuni dei "sistemi" che, tra il 2007 e il 2008, secondo il procuratore aggiunto Michelangelo Patané, il coordinatore del distretto socio-sanitario e responsabile del settore amministrativo dell'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Catania, Isaia Ubaldo Camerini, avrebbe "architettato per utilizzare fondi pubblici per vantaggi patrimoniali e consensi elettorali".


Secondo il magistrato "Camerini era l'organizzatore, e l'allora assessore ai Servizi sociali del Comune di Catania, Giuseppe Zappalà, era il suo referente politico". Il tenente colonnello del Nas di Napoli, Ernesto Di Gregorio, ha parlato di una delle gare d'appalto trattata dall'inchiesta: la teleassistenza per anziani. "Una gara per fornire assistenza medica a casa agli anziani - ha spiegato - che è stata espletata, con un prezzo per noi fuori mercato, ma il servizio non è mai stato espletato".

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