StMicroelectronics prevede di ridurre la produzione di fette di silicio nei due impianti di Catania dagli attuali 15.800 pezzi a settimana a 12.000 pezzi nel 2013. Lo rivela la Fiom dopo la riunione di stamani al ministero per lo Sviluppo con il management di St Italia.
A fronte del declassamento di Catania, osserva il sindacato, nel piano di St Italia è previsto un aumento della produzione di fette di silicio nello stabilimento di Agrate, dalle attuali 7.500 a settimana a 14.800. Secondo la Fiom, la riduzione a Catania "comporterà un esubero, già nel 2011, di un centinaio di lavoratori, che St intende ricollocare in 3Sun, la società costituita con Enel e Sharp nel comparto del fotovoltaico".
"E' un salto nel buio - sostiene la Fiom -, St è una multinazionale a capitale pubblico con oltre 50 mila dipendenti, mentre 3Sun è una società appena nata". Le previsioni per gli impianti di Catania, sottolinea il sindacato, inoltre "vanno nella direzione opposta tracciata proprio dalla multinazionale".
"L'azienda ha confermato che uno stabilimento per essere concorrenziale deve produrre almeno 15 mila fette, dunque Catania nel 2013 scenderà sotto questa soglia di stabilità, sarà la cenerentola del gruppo italo-francese". Per quanto riguarda gli investimenti, Stm avrebbe stanziato per Catania 90 milioni di euro, di cui 30 milioni per la manutenzione ordinaria e 60 per l'adeguamento tecnologico di parte del vecchio impianto da 6 a 8 pollici. "Ad Agrate - conclude la Fiom - l'investimento sarà di 200 milioni in due anni".
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