14 settembre 2010

LA MAFIA SULL'EOLICO, ANCHE A CATANIA.

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Matteo Messina Denaro da tempo ha messo le mani sulla green economy.
E non solo lui, anche "consorterie criminali operanti nel messinese, nel catanese e alla 'ndrangheta calabrese, in particolare con le 'ndrine di Plati". E' lo scenario che emerge dal maxisequestro record da un miliardo e mezzo di euro messo a segno dalla Direzione investigativa antimafia nei confronti dell'imprenditore alcamese dell'eolico, il 54enne Vito Nicastri, titolare di diverse società nel settore delle energie alternative, che si era in qualche modo guadagnato quel titolo. Secondo gli investigatori della Dia, Nicastri sarebbe il prestanome del superlatitante.

Il sistema messo a punto dall'organizzazione era basato su una rete di società, tutte riconducibili alle stesse persone, che detenevano la titolarità dei terreni e la disponibilità fittizia di capitali provenienti dall'estero, in particolare dall'Inghilterra, che corrispondevano all'importo del contributo già ottenuto dall'impresa. L'attività investigativa, attraverso rogatorie internazionali, si è estesa anche in Olanda, Spagna e Inghilterra. I sigilli giudiziari erano scattati per alcuni parchi eolici realizzati dalle società indagate, in Sicilia, a Catania, Siracusa e Palermo e in Sardegna, a Sassari, per un valore di 153 milioni di euro.

Fonte: repubblica.it

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