Un bilancio da far rabbrividire. Negli anni (7, dal 2000 al 2008) 8 morti e 26 malati gravi. Tutti nei Laboratori della Facoltà di Farmacia di Catania. Laboratori dove le sostanze chimiche venivano smaltite senza precauzioni. Liquidi versati nei lavandini, gas sprigionati nell'aria in stanze chiuse.
Tutto questo fino al 2008, dopo il sequestro di quei laboratori da parte della Procura in seguito al ritrovamento del diario di Emanuele Patanè, dottorando morto nel 2003 che ha spiegato nel dettaglio in quali condizioni esercitava il proprio diritto allo studio e al lavoro.
Dopo tre anni di indagine, i pm di Catania hanno chiesto il rinvio a giudizio per disastro ambientale dell'ex rettore Ferdinando Latteri, deputato dell'Mpa, e degli ex vertici dell'ateneo catanese e della facoltà che non avrebbero vigilato sulle condizioni degli ambienti.
Ma adesso la Procura vuole andare oltre e procedere nei loro confronti anche per omicidio colposo. Per questo il pm Lucio Setola ha chiesto un incidente probatorio, per cercare di dimostrare il nesso di causa-effetto tra l'inquinamento ambientale, accertato da una perizia che ha rilevato valori superiori di tre volte ai siti industriali, e le morti e le decine e decine di ammalati. Il magistrato chiede di verificare se particelle di quegli stessi metalli pesanti presenti negli ambienti si trovino nei tessuti delle persone morte o colpite da patologie tumorali.
Tutto questo fino al 2008, dopo il sequestro di quei laboratori da parte della Procura in seguito al ritrovamento del diario di Emanuele Patanè, dottorando morto nel 2003 che ha spiegato nel dettaglio in quali condizioni esercitava il proprio diritto allo studio e al lavoro.
Dopo tre anni di indagine, i pm di Catania hanno chiesto il rinvio a giudizio per disastro ambientale dell'ex rettore Ferdinando Latteri, deputato dell'Mpa, e degli ex vertici dell'ateneo catanese e della facoltà che non avrebbero vigilato sulle condizioni degli ambienti.
Ma adesso la Procura vuole andare oltre e procedere nei loro confronti anche per omicidio colposo. Per questo il pm Lucio Setola ha chiesto un incidente probatorio, per cercare di dimostrare il nesso di causa-effetto tra l'inquinamento ambientale, accertato da una perizia che ha rilevato valori superiori di tre volte ai siti industriali, e le morti e le decine e decine di ammalati. Il magistrato chiede di verificare se particelle di quegli stessi metalli pesanti presenti negli ambienti si trovino nei tessuti delle persone morte o colpite da patologie tumorali.
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