22 aprile 2010

L'ETNA STA PER ERUTTARE


Due scosse di terremoto sono state registrate tra la notte scorsa e l'alba in Sicilia dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Nessuno dei due sismi è stato avvertito, nè ha creato danni.

Il primo evento, di magnitudo 2.8, è stato rilevato alle 3.54 nel Mar Tirreno Meridionale, nel Messinese, tra Capo d'Orlando e Gioiosa Marea. L'ipocentro è stato localizzato a una profondità di circa 118 chilometri.

Il secondo terremoto, di magnitudo 2.2, è stato registrato alle 7.09 a sei chilometri a nord-est di Linguaglossa, al confine tra il vulcano Etna e i monti Peloritani, tra le province di Catania e Messina, a una profondità di 18 chilometri.

Le due scosse si aggiungono a quelle registrate ieri nella stessa zona, al confine nord-est con l'Etna, nella linea di confine tra le province di Catania e Messina. La prima, un minuto primo dell'una, è stata di magnitudo 2.6. Una replica è seguita alle 4:51 di energia minore, di magnitudo 2.4. Non ci sono state segnalazioni di avvertibilità dei due sismi. L'ipocentro di entrambi gli eventi sono stati localizzati dagli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania a sei chilometri a nord-est di Linguaglossa, a una profondità di circa 10 chilometri.
"È un pò di tempo che stiamo osservando questa attività sull'Etna e sostanzialmente il vulcano è pronto a fare un'eruzione, anche se non sarà niente di preoccupante" commenta Enzo Boschi, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Per Marco Neri primo ricercatore della sezione di Catania dell'Ingv "l'ultimo episodio è stato lo sciame sismico che ha colpito ai primi di aprile la faglia della Pernicana, che di solito, quando si mette in moto con quei rilasci energetici, in passato ha fatto poi registrare nell'arco di alcuni mesi una graduale ripresa dell'attività eruttiva, che infatti si è già verificata pochi giorni dopo. Quell'attività non si verificava da mesi e quindi, che le due cose fossero collegate è più di un sospetto".

Con i cieli europei ancora in parte bloccati dalle polveri del vulcano islandese Eyjafjallajokull, bisogna aspettarsi un'eruzione con esplosioni e rilascio di cenere, come nel 2002, con la chiusura dell'aeroporto di Catania?: "Da una ventina di anni - prosegue Neri - sono aumentate queste eruzioni, che noi definiamo eccentriche, come quelle gemelle del 2001 e 2002, con il magma che non sale da un canale già formato e quindi rilascia tutti i materiali gassosi quando arriva alla sommità, con esplosioni. Ma questo non significa necessariamente che anche questa possibile prossima eruzione sarà di questo tipo; potrebbe anche essere un'eruzione soltanto lavica".


Fonte: lasiciliaweb.it

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