05 maggio 2010

La maestra si difende: "Non ho mai picchiato i bambini"




La maestra trentottenne, originaria di Vizzini e da due anni insegnate di ruolo nell’asilo comunale del paese limitrofo, ha deciso di rompere il silenzio e di gridare, per la prima volta, la sua verità. "Io non ho mai maltrattato né picchiato i miei bambini".

Giovedì scorso, con l'accusa di maltrattamenti nei confronti dei bambini della scuola materna del paese, il gip di Caltagirone ne ha convalidato l'arresto, ma ha disposto l'obbligo di dimora nel suo Comune di residenza.

Il caso è scoppiato poche settimane prima, partito dalla denuncia dei genitori di 7-8 bambini compresi tra i 3 e i 5 anni. Nessuno di loro presentava segni di lesioni, né ne sono state mai diagnosticate o rilevate. Ma le denunce erano dettagliate e coincidenti. Per una ventina giorni i carabinieri hanno controllato la classe con microfoni e telecamere. Ma la maestra precisa che "come scrive anche il giudice non ci sono stati episodi di violenza”.

E davanti al suo legale aggiunge: "Ci sono delle incongruenze. Non mi fido più di nessuno. Dopo quello che è successo vorrei vedere chi al mio posto avrebbe ancora fiducia nella istituzioni". Il volto è tirato, stanco. Ma la maestra ribadisce: "Non ho fatto nulla di quello di cui sono accusata. I video li ho visti; si vede una bimba che tengo per la coda dei capelli, ma lei cammina con i suoi piedi, io non la trascino. Nessuna violenza. I carabinieri, infatti, parlano solo di buffetti e pacche sul sedere. E riguardo al pizzicotto che avrei dato a un bimbo, si trattava solo di un gioco: simulavo il pizzico di una zanzara".

Dalle cronache della scorsa settimana era stato detto che la maestra non riuscisse a tenere la classe perché troppo vivace. "I bambini - spiega la donna - non erano scolarizzati, perciò non riuscivano a stare fermi sulle sedie e in questi due mesi, prima della fine dell'anno, ho cercato di recuperare quello che non era stato fatto in mia assenza".

Poi, ancora: "Io vengo accusata ingiustamente: in quella classe ci sono stata appena sedici giorni. Sono tornata a scuola il 29 marzo, dopo un periodo di maternità e di malattia, mia e di mio figlio. Questa classe l'avevo seguita anche l'anno scorso e non c'era stato alcun problema. E' un'indagine che non capisco e, tra l’altro, se sono indagate altre maestre non lo so".

L'avvocato dell’insegnante, Francesco Villardita, ha annunciato due rincorsi: uno in Cassazione, contro la convalida dell'arresto, e uno al Riesame, contro l'imposizione della misura dell'obbligo di dimora. Il difensore sostiene che, in base al provvedimento del gip, la denuncia è partita il 4 marzo, le telecamere sono state piazzate il 9 marzo e la prima volta che nei video compare la maestra è il 12 aprile, essendo questa peraltro tornata a scuola solo il 29 marzo. Insomma, non viene esclusa la possibilità che nella vicenda vi siano altri soggetti coinvolti.


Fonte: Lasiciliaweb.it

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