I genitori di 78 alunni delle tre prime classi elementari della scuola Parini di Catania hanno presentato domanda per ottenere l'orario continuato per i figli, ma soltanto 25 di loro potranno essere accontentati perché è stata autorizzata una sola classe. Lo ha reso noto il preside Giuseppe Adernò, sottolineando che "soltanto in Sicilia non state accolte le domande di classi aggiuntive rispetto allo scorso anno".
Tra le persone che hanno presentato domande per il tempo pieno alla Parini ci sono madri che lavorano e che, spiegano, rischiano di perdere il posto se il figlio non resta a scuola fino alle 16. "Il ministro - osserva una di loro - non potrà costringermi a scegliere le scuole private. Sono anche disposta a pagare qualcosa di più, ma chiedo il servizio della scuola statale e come cittadina ne ho diritto".
Alcuni genitori hanno proposto di "pagare il servizio pur di potere mantenere la scelta della scuola pubblica", che, ha osservato una mamma, "è forse quello che il governo vuole farci fare: rendere a pagamento l'istruzione non privata".
Il costo dell'orario prolungato è calcolato dal preside Adernò: "Verrebbero 150 euro al mese a alunno - spiega -, 70 euro per il servizio mensa e 80 euro per pagare l'insegnante. Sembra proprio strano che con tanti docenti di ruolo che risultano 'soprannumerari' in diverse scuole, e quindi dovranno essere pagati lo stesso per supplenze o altro, non si possa o non si voglia garantire un servizio scolastico organico e strutturato nella progettazione didattica delle quaranta ore del tempo pieno".
Tra le persone che hanno presentato domande per il tempo pieno alla Parini ci sono madri che lavorano e che, spiegano, rischiano di perdere il posto se il figlio non resta a scuola fino alle 16. "Il ministro - osserva una di loro - non potrà costringermi a scegliere le scuole private. Sono anche disposta a pagare qualcosa di più, ma chiedo il servizio della scuola statale e come cittadina ne ho diritto".
Alcuni genitori hanno proposto di "pagare il servizio pur di potere mantenere la scelta della scuola pubblica", che, ha osservato una mamma, "è forse quello che il governo vuole farci fare: rendere a pagamento l'istruzione non privata".
Il costo dell'orario prolungato è calcolato dal preside Adernò: "Verrebbero 150 euro al mese a alunno - spiega -, 70 euro per il servizio mensa e 80 euro per pagare l'insegnante. Sembra proprio strano che con tanti docenti di ruolo che risultano 'soprannumerari' in diverse scuole, e quindi dovranno essere pagati lo stesso per supplenze o altro, non si possa o non si voglia garantire un servizio scolastico organico e strutturato nella progettazione didattica delle quaranta ore del tempo pieno".
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