Nonostante fosse già stato rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta avrebbe cercato di trasferire all'estero ingenti quantità di risorse finanziarie, beni strumentali e prodotti industriali delle società 'decotte', sottraendoli alla massa fallimentare, con notevole pregiudizio dei creditori e dello Stato.
E' l'accusa contestata dalla Procura di Catania all'imprenditore Giovanni Pio Rosario Maglia, di 39 anni, che è stato arrestato dalla guardia di finanza in esecuzione di un ordine di carcerazione.
Al centro delle indagini il fallimento nel 2007 della Elmec, azienda per la produzione di cavi e cabine elettriche con centinaia di dipendenti. i cui stabilimenti e beni stimati in 12 milioni di euro sono da maggio sotto sequestro. Secondo l'accusa Maglia avrebbe ceduto, ma soltanto cartolarmente, macchinari e beni a due aziende, una argentina e l'altra maltese, ritenute riconducibili all'imprenditore, che successivamente a loro volto avrebbero rivenduto tutto a una società di Tunisi creata, ritiene la Procura, proprio da Maglia con la complicità di un tunisino.
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