05 agosto 2010

DIFFERENZIATA A CATANIA - NUMERI SCONFORTANTI E OPERATORI NON PAGATI DA DUE MESI.


Altro che cinquanta per cento di raccolta differenziata, così come prevederebbe la legge 296 del 1996. Il traguardo, a Catania, è lontanissimo (secondo lo studio dell'Istat diffuso ieri Catania nel 2009 ha raggiunto appena il 6,8%).

In tutto questo, il progetto sperimentale di raccolta multimateriale porta a porta in tre zone di Catania deve fare i conti con la burocrazia regionale, che mette con le spalle al muro i 42 operatori dell'Ipi, in arretrato di quasi due mesi con gli stipendi, oltre alla 14ª ancora non percepita.

Ieri mattina i lavoratori sono tornati a manifestare davanti alla prefettura. Dalla Ragioneria generale della Regione è arrivata la conferma della firma del decreto che trasferisce all'Ipi poco più di 500mila euro, a copertura anche delle mensilità anticipate dall'impresa ai lavoratori. Per motivi burocratici, però, si dovrà aspettare ancora qualche giorno perchè i fondi siano realmente disponibili.

Su questo punto i lavoratori si sono confrontati a lungo, alla fine ha prevalso il senso di responsabilità, con la decisione di riprendere già oggi il servizio di raccolta differenziata porta a porta, garantendolo fino a venerdì in attesa di novità da Palermo.

Un ritardo recuperabile - garantiscono i dirigenti dell'Ipi - quello di un giorno di mancato servizio, che non deve interrompere la collaborazione tra cittadini e operatori, che d'altra parte chiedono solo il riconoscimento di un loro diritto, e se possibile di sapere cosa li aspetta dopo ottobre, quando si concluderà il progetto sperimentale in cui sono impegnati.

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