E' solo l'ultimo, odioso, atto di vandalismo quello che ieri ha impedito a tanti piccolissimi di giocare a Rugby allo stadio Santa Maria Goretti di Catania. Rubati i cavi di rame, è stato infatti impossibile accendere l'unico riflettore e permettere di giocare ai tantissimi ragazzini che ogni settimana partecipano al progetto "Rugby, play and school".
"Avremmo voluto esaltare un gesto tecnico, commentare una giocato, descrivere emozionando ed emozionandoci la bellezza di una meta - afferma Umberto Trebar, team manager dell'Amatori Catania - avremmo voluto, perchè in realtà ci ritroviamo a scrivere di fatti che mortificano la bellezza dello sport, il sacrificio quotidiano di tutti quelli che cercano nel rugby e con il rugby uno stile di vita ed un'educazione difficile da ritrovare altrove".
"La notte scorsa, per la quarta volta - aggiunge Trebar - alcuni gentiluomini hanno pensato bene di rubare i cavi di rame che permettevano il funzionamento dell'unico riflettore in funzione, grazie al quale era possibile continuare l'attività sportiva. Ma non solo: hanno anche sfondato la porta che permetteva l'accesso all'interno della struttura e rubato i giocattoli riservati ai più piccoli".
"È l'ennesimo episodio che ci fa indignare, che vanifica i sacrifici di tutti: nostri, del Comune e dell'associazione Spes - conclude Trebar - se dovesse continuare così potremmo essere costretti a fermare l'attività e a rimettere oltre 200 ragazzini, che ogni pomeriggio affollano il 'Gorettì, in mezzo alla strada. Spero che si faccia qualcosa per tutelare quello che è un patrimonio di tutta la città".
"Avremmo voluto esaltare un gesto tecnico, commentare una giocato, descrivere emozionando ed emozionandoci la bellezza di una meta - afferma Umberto Trebar, team manager dell'Amatori Catania - avremmo voluto, perchè in realtà ci ritroviamo a scrivere di fatti che mortificano la bellezza dello sport, il sacrificio quotidiano di tutti quelli che cercano nel rugby e con il rugby uno stile di vita ed un'educazione difficile da ritrovare altrove".
"La notte scorsa, per la quarta volta - aggiunge Trebar - alcuni gentiluomini hanno pensato bene di rubare i cavi di rame che permettevano il funzionamento dell'unico riflettore in funzione, grazie al quale era possibile continuare l'attività sportiva. Ma non solo: hanno anche sfondato la porta che permetteva l'accesso all'interno della struttura e rubato i giocattoli riservati ai più piccoli".
"È l'ennesimo episodio che ci fa indignare, che vanifica i sacrifici di tutti: nostri, del Comune e dell'associazione Spes - conclude Trebar - se dovesse continuare così potremmo essere costretti a fermare l'attività e a rimettere oltre 200 ragazzini, che ogni pomeriggio affollano il 'Gorettì, in mezzo alla strada. Spero che si faccia qualcosa per tutelare quello che è un patrimonio di tutta la città".
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