Nino Strano entra nell'inchiesta Iblis in maniera 'indiretta', con l'ascolto di alcune intercettazioni fatte in carcere nei confronti di Francesco Marsiglione, indicato come esponente di spicco della 'famiglia' Ercolano legata al clan Santapaola.
Il suo coinvolgimento, con l'ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu rivelato l'11 maggio scorso dal Corriere della sera, notizia che trovò conferma in ambienti giudiziari. Nei colloqui, ascoltati da carabinieri, adesso agli atti dell'inchiesta Iblis, Marsiglione avrebbe riferito di avere ricevuto il 25 dicembre del 2007 la visita di 'me frati Nino' ('mio fratello Nino'), e gli investigatori escludono che possa essere il suo vero fratello che si chiama Antonino ma che in quei giorni non risulta essere stato a trovarlo in carcere.
Con i familiari si vantava di essere stato salutato con calore da Nino Strano e aveva sollecitato i suoi ad andarlo a trovare. Marsiglione ha delle aspettative: un posto di lavoro per i suoi due figli, un maschio e una femmina. E quando riceve la proposta di candidare suo figlio al consiglio di quartiere rifiuta, anche per problemi di 'cautela' e propone il fidanzato della figlia che 'non porta' il suo cognome.
"Le conversazioni nella quali il Marsiglione, dialogando con il fratello e con il figlio, parla di Nino Strano - scrivono i magistrati che non hanno presentato alcuna richiesta nei confronti dell'esponente di Fli - denotano una disponibilità del politico nei confronti di tutta la famiglia Marsiglione e un interesse dello stesso politico che potrà ricevere in occasione di competizioni elettorali".
"I Marsiglione? Li conosco - spiega ancora Nino Strano - conobbi il padre che aveva una sezione della Dc vicino al cimitero di Catania, così come ho conosciuto, e me ne vanto, migliaia di persone. Loro mi hanno chiesto favori e dove è stato possibile senza ledere le leggi e prevaricare i diritti degli altri li ho fatti. Sulla candidatura del figlio di Marsiglione al consiglio di quartiere? Ogni volta che ci sono le elezioni per i consigli di quartiere la mia segreteria chiama per sapere se ci sono disponibilità per la candidatura".
"È stata una visita finalizzata alla mia partecipazione alla Messa di Natale, concordata il giorno precedente col cappellano del carcere, effettuata con intenti di carità umana". "Come tutti i politici di qualsiasi orientamento e livello, ho discusso migliaia di volte di sollecitazioni per posti di lavoro o di candidature elettorali; non penso che questo costituisca reato, comunque è una valutazione che lascio serenamente alla magistratura, alla quale sono disponibile a rispondere di tutte le mie azioni, se e quando dovesse essermi richiesto".
"La mia coscienza è assolutamente tranquilla: non sono mai stato interessato a logiche criminali o affaristiche, o ad associazioni mafiose - chiosa Nino Strano - per me parlano i miei conti bancari e il mio patrimonio, azzerato dalla passione politica. Questi sono i fatti, che nessuno potrà smentire; le speculazioni politiche le lascio ai professionisti della materia".
Il suo coinvolgimento, con l'ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu rivelato l'11 maggio scorso dal Corriere della sera, notizia che trovò conferma in ambienti giudiziari. Nei colloqui, ascoltati da carabinieri, adesso agli atti dell'inchiesta Iblis, Marsiglione avrebbe riferito di avere ricevuto il 25 dicembre del 2007 la visita di 'me frati Nino' ('mio fratello Nino'), e gli investigatori escludono che possa essere il suo vero fratello che si chiama Antonino ma che in quei giorni non risulta essere stato a trovarlo in carcere.
Con i familiari si vantava di essere stato salutato con calore da Nino Strano e aveva sollecitato i suoi ad andarlo a trovare. Marsiglione ha delle aspettative: un posto di lavoro per i suoi due figli, un maschio e una femmina. E quando riceve la proposta di candidare suo figlio al consiglio di quartiere rifiuta, anche per problemi di 'cautela' e propone il fidanzato della figlia che 'non porta' il suo cognome.
"Le conversazioni nella quali il Marsiglione, dialogando con il fratello e con il figlio, parla di Nino Strano - scrivono i magistrati che non hanno presentato alcuna richiesta nei confronti dell'esponente di Fli - denotano una disponibilità del politico nei confronti di tutta la famiglia Marsiglione e un interesse dello stesso politico che potrà ricevere in occasione di competizioni elettorali".
"I Marsiglione? Li conosco - spiega ancora Nino Strano - conobbi il padre che aveva una sezione della Dc vicino al cimitero di Catania, così come ho conosciuto, e me ne vanto, migliaia di persone. Loro mi hanno chiesto favori e dove è stato possibile senza ledere le leggi e prevaricare i diritti degli altri li ho fatti. Sulla candidatura del figlio di Marsiglione al consiglio di quartiere? Ogni volta che ci sono le elezioni per i consigli di quartiere la mia segreteria chiama per sapere se ci sono disponibilità per la candidatura".
"È stata una visita finalizzata alla mia partecipazione alla Messa di Natale, concordata il giorno precedente col cappellano del carcere, effettuata con intenti di carità umana". "Come tutti i politici di qualsiasi orientamento e livello, ho discusso migliaia di volte di sollecitazioni per posti di lavoro o di candidature elettorali; non penso che questo costituisca reato, comunque è una valutazione che lascio serenamente alla magistratura, alla quale sono disponibile a rispondere di tutte le mie azioni, se e quando dovesse essermi richiesto".
"La mia coscienza è assolutamente tranquilla: non sono mai stato interessato a logiche criminali o affaristiche, o ad associazioni mafiose - chiosa Nino Strano - per me parlano i miei conti bancari e il mio patrimonio, azzerato dalla passione politica. Questi sono i fatti, che nessuno potrà smentire; le speculazioni politiche le lascio ai professionisti della materia".
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