04 novembre 2010

TRA GLI ARRESTI SPICCA UN GEOLOGO "VICINO A LOMBARDO"


C'e anche il geologo Giovanni Barbagallo, 61 anni, di Aci Castello, tra gli arrestati dell'operazione Iblis. Per la Procura sarebbe un "colletto bianco" in grado di fare da trait d'union tra mafia, imprenditoria e politica. Indicato come "militante di spicco del Mpa e quindi in contatto con il fondatore del partito, Raffale Lombardo e suo fratello Angelo, oltre ai politici a essi collegati" è accusato di essere "uno strumento a disposizione del boss Vincenzo Aiello".

Di lui parla il pentito Giuseppe Di Fazio, ma il suo presunto ruolo emergerebbe anche da intercettazioni dei carabinieri del Ros. Sarebbe stato vicino a Angelo Santapaola, Giuseppe Ercolano ma soprattutto a Vincenzo Aiello, indicato come il reggente di Cosa nostra etnea. Tanto da mettere a disposizione della cosca una campagna di sua proprietà per ospitare summit di mafia.

La società ha un problema con le autorizzazioni per un cantiere vicino Sigonella e lui promette l'appoggio "non tanto di Raffaele che è guardato a vista e non vuole vedere imprese" quanto con il fratello Angelo, parlamentare nazionale. L'incontro con Angelo Lombardo a Roma, dopo che un primo era andato a vuoto a Catania, è confermato anche dall'ex consigliere d'amministrazione della Safab, Paolo Ciarrocca, arrestato nel 2009 dalla Procura di Palermo e licenziato l'anno dopo dall'azienda.

Secondo Ciarrocca, Angelo Lombardo, dal quale ottenne "solo generiche assicurazioni di disponibilità e la promessa di parlare con il fratello", lo mise in contatto con il responsabile del genio civile che però non risolse il problema: "Mi disse - ha ricostruito Ciarrocca ai pm - che non era possibile in alcun modo cambiare destinazione d'uso all'area. Lo stesso Barbagallo poi non è riuscito a ottenere alcun risultato".

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